VII Mese della genealogia e della storia di famiglia

Maurizio e Daniela Polelli sono impegnati da oltre 45 anni nella loro personale ricerca genealogica e per conto di altre persone.

Daniela è stata per più di 10 anni direttrice, presso la sede di Modena, del Centro di Storia di Famiglia di FamilySearch. Maurizio è stato per lo stesso periodo esperto in informatica applicata alla genealogia, dello stesso centro.

Sono genealogisti diplomati presso la scuola di Genealogia, Araldica e scienze documentarie di Bologna. Sono soci ordinari dell’Istituto Araldico Genealogico Italiano e membri associati della Académie Internationale de Généalogie.

Maurizio è membro dell’Instituto Internacional de Genealogia y Heraldica.

Da oltre 15 anni tengono corsi di genealogia presso la biblioteca di quartiere e presso l’Archivio di Stato di Modena.

Collaborano con l’Archivio di Stato di Modena realizzando percorsi didattici per le scuole inferiori e superiori.

Attualmente collaborano con FamilySearch e con la Federazione delle Associazioni Italiane di Genealogia, Storia di Famiglia, Araldica e Scienze Documentarie.

La ricchezza e la complessità del nostro patrimonio culturale è un presupposto a grandi progetti, che si sviluppano e diventano imponenti nel tempo, come è successo nei dieci anni di vita di un’associazione vicentina, ARSAS, che ha risposto ad un appello lanciato dalla curia vescovile e che ha realizzato un progetto di salvaguardia che oggi è un modello a livello nazionale.

Nel 2005, in seguito alla visita pastorale della diocesi di Vicenza di mons. Cesare Nosiglia, viene manifestata la necessità di censire gli archivi parrocchiali, per poter gestire un patrimonio archivistico di importanza non solo storica ma anche amministrativa; ma il primo censimento realizzato è troppo vago e non adatto a risolvere il problema gestionale di archivi effettivamente abbandonati all’incuria o realtà autogestite in cui vigeva una sorta di particolarismo.

È così che gruppo di volontari e appassionati, in contatto con la Curia di Vicenza, si organizza in associazione nel 2007 rappresentata da Rinaldo Loris Bressan, fondatore, presidente e instancabile volontario, e intraprende un’attività sistematica di ricognizione e digitalizzazione dei fondi archivistici conservati nelle parrocchie della Diocesi vicentina.

L’importanza dell’attività di ARSAS sta non solo nell’aver realizzato un censimento analitico a livello di unità archivistica, sia busta che registro, ma anche di essere intervenuti nell’aspetto logistico, riorganizzando il materiale in scaffalature idonee, nell’aver salvato documentazione abbandonata in granai, soffitte, e qualsiasi luogo angusto dove stipare “vecchie carte che non servono più a nessuno”, aver aiutato i parroci e segretari parrocchiali a capire e conoscere meglio la propria documentazione.

Contestualmente al censimento, è apparso opportuno intraprendere l’attività di digitalizzazione, che completa concretamente l’idea di salvaguardia. Digitalizzando infatti, il materiale non subisce più l’usura della consultazione, la ricerca è agevolata e si elimina il problema di recarsi in loco per vedere la documentazione. Così in dieci anni, l’associazione scatta 1.300.000 fotografie, digitalizzando circa 12.000 registri per un totale di 110.000 ore di lavoro. Le immagini sono versate in archivio diocesano, dove sono gestite e messe a disposizione degli studiosi.

L’ARSAS ha organizzato giornate di studio sulla storia locale in collaborazione con le parrocchie, le Proloco e altre associazioni culturali affini per interesse, eventi aperti alla cittadinanza, che ha potuto partecipare e godere della storia dei nostri antenati e ascoltare racconti di tempi passati.

Il successo dell’associazione è tale che ARSAS nell’ultimo periodo ha allargato i propri orizzonti, partendo dalla consapevolezza che esiste una rete di archivi storici locali privati e non privati che vale la pena di salvaguardare. Quindi con la benevolenza della sopraintendenza archivistica per il veneto, comincia ad interessarsi ad archivi scolastici e comunali, agli archivi d’impresa con la stessa passione.

Ho conseguito la laurea in Lettere Classiche all’Università di Bologna e il diploma di Archivista presso la Scuola dell’Archivio di Stato di Modena. 

Ho lavorato come archivista e responsabile del settore archivi della ditta Centro Studi e Ricerche di Modena ed ho collaborato con diversi enti pubblici e privati occupandomi dell’ordinamento ed inventariazione informatizzata di archivi storici.

Mi sono occupata delle problematiche riguardanti l’archivio corrente, la selezione e la conservazione degli archivi digitali, con particolare riguardo agli archivi universitari (Università di Modena e Reggio Emilia e Università di Parma).

Ho svolto attività di consulenza per il Conservatorio Arrigo Boito di Parma in materia di catalogazione ed inventariazione di archivi e repertori musicali.

Attualmente svolgo la funzione di pro-archivista dell’Archivio storico diocesano di Modena Nonantola.

Laura Farina nata a Modena. Liceo classico e laurea in giurisprudenza con orientamento storico giuridico. Ha poi approfondito ulteriori studi in storia dell’arte collaborando con alcuni tra i massimi critici e storici contemporanei. Per oltre vent’anni è stata assistente del maestro toscano Giampaolo Talani, recentemente scomparso, curando per lui importanti esposizioni ed eventi in Italia ed all’estero.
Ha pubblicato con gli editori fiorentinj Polistampa, Edifir e De Paoli edizioni d’arte, diversi scritti.
Particolarmente interessata alla storia di Modena ed agli studi genealogici in genere, collabora come volontaria con l’Archivio Storico Diocesano di Modena e Nonantola.

Don Antonio Pompili nasce a Roma il 16 ottobre del 1974.

Nel settembre del 1993 fa il suo ingresso nel Pontificio Seminario Romano Maggiore. Nel frattempo compie gli studi filosofici presso la Pontificia Università Lateranense e quelli teologici presso la Pontificia Università Gregoriana. Il 25 aprile del 1999 viene ordinato sacerdote dal Papa San Giovanni Paolo II nella Basilica Vaticana.

Dopo l’ordinazione ha esercitato il suo ministero sacerdotale dapprima come Vicario parrocchiale della Parrocchia San Mario e Compagni Martiri alla Romanina e, dal 2002 come Vicario parrocchiale della Parrocchia San Pio V, al quartiere Aurelio. Nel frattempo ha continuato gli studi specialistici presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma, conseguendo nel 2003 la Licenza in Scienze Bibliche. Dal 2011 è Parroco di San Martino I Papa, Parrocchia nelle immediate vicinanze della Arcibasilica Lateranense. Attualmente sta componendo una tesi di ricerca sul tema “Il simbolismo eucaristico nel libro dell’Apocalisse” per conseguire il titolo di Dottorato in Teologia Biblica presso la Pontificia Università della Santa Croce.

Da anni si interessa attivamente di Araldica e delle discipline ad essa correlate. Socio Ordinario dell’Istituto Araldico Genealogico Italiano (IAGI), è moderatore del forum internet e docente di Araldica Ecclesiastica della Scuola di Genealogia, Araldica e Scienze Documentarie facenti capo al medesimo Istituto.

Autore e disegnatore di diversi stemmi, soprattutto di prelati ed enti ecclesiastici, ha al suo attivo articoli su vari argomenti inerenti la scienza e l’arte del blasone, e cura la “Rubrica di Araldica Ecclesiastica” nella rivista bimestrale “Nobiltà. Rivista di Araldica, Genealogia, Ordini Cavallereschi”.

Ha pubblicato nel 2014, in collaborazione con Il compianto Cardinale Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, un volume dal titolo “Manuale di Araldica Ecclesiastica nella Chiesa Cattolica”, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, e tradotto in tre lingue (inglese, francese, tedesco). L’opera ha conosciuto una seconda edizione riveduta nel 2016.

Laurea in Lettere Moderne, Diploma in Archivistica, Paleografia e Diplomatica, dipendente del Comune di Modena dalla metà degli anni ’90.

Si occupa della Sala Studio dell’Archivio Storico nella consulenza e nel supporto delle ricerche degli studiosi. Collabora alle iniziative e mostre organizzate dall’Archivio.

Presidente della Confédération Internationale de Généalogie et d’Héraldique – CIGH e della sua Commissione Premi e Medaglie, dell’International Commission for Orders of Chivalry – ICOC, dell’Istituto Araldico Genealogico Italiano – IAGI, della Federazione delle Associazioni Italiane di Genealogia, Storia di Famiglia, Araldica e Scienze Documentarie – FAIG, Direttore dell’Institut International d’Etudes Généalogiques et d’Histoire des Familles – ICFHS; Vice-Presidente: dell’Academie Internationale de Généalogie – AIG, dell’Instituto Internacional de Genealogía y Heráldica – IIGH, Accademico: dell’Academie Internationale d’Heraldique – AIH, Accademico di merito della Real Academia Matritense de Heráldica y Genealogía – RAMGH.


In servizio presso l’Archivio di Stato di Modena dal 1986, oggi è funzionario archivista responsabile della Sala di studio dell’Archivio di Stato e svolge ricerche genealogiche per corrispondenza oltre a visite guidate all’ Archivio e alle sue fonti.

Tra i suoi lavori archivistici ricordiamo la sistemazione dei registri dello stato civile della restaurazione (1852 – 1865) ed elaborazione del relativo inventario, e la sistemazione dei registri dei ruoli matricolari di Modena e Reggio Emilia e relativo inventario.

Dal 2011 partecipa alla Conferenza Internazionale di Genealogia, cercando di esplorare e far conoscere le diverse fonti per le ricerche genealogiche e storie di famiglia presenti nell’ Archivio di Stato.

Nel 2013 ha allestito la mostra “Chi sei, da dove vieni e dove vai? Lascia passare! Storia del passaporto quale documento identitario”.

Dal 2016 partecipa ad un progetto didattico rivolto ai più piccini nell’ambito del progetto “Antenati. Gli archivi per la ricerca anagrafica” promosso e diretto dalla Direzione Generale per gli Archivi MIBACT. Il progetto dal titolo “Caccia al Tesoro nell’ Archivio di Stato di Modena”, è organizzato con l’Associazione Nonsoloscuola e MEMO Comune di Modena.

Michele Bellelli, na­to nel 1976 a Reggio Emilia.

Laureato in Storia contemporanea all’Uni­versità di Bologna.

Lavora come document­arista​ presso Istor­eco

Ho pubblicato volumi sulle officine Regg­iane, sulla prima gu­erra mondiale e sulla Resistenza reggian­a.

 

Istoreco: Istoreco è l’istituto storico della Resistenza e della società contemp­oranea in provincia di Reggio Emilia. Si occupa di mantenere viva la memoria e la storia della Resis­tenza reggiana e del­l’antifascismo, orga­nizza i Viaggi della Memoria sui luoghi della deportazione della seconda guerra mondiale e ha un’amp­ia offerta didattica per le scuole di og­ni ordine e grado. E’ dotato di una bibl­ioteca storia con 10­.000 volumi. Ha crea­to numerosi database locali e nazionali per facilitare le ri­cerche genealogiche e familiari, con gli elenchi dei caduti della prima guerra mondiale, dei deporta­ti nei campi di conc­entramento, delle vi­ttime civili delle due guerre mondiali, della Resistenza ed altri ancora.

Gestisce il Polo Arc­hivistico comunale, dove sono conservati i più importanti ar­chivi pubblici e pri­vati del territorio, come quelli delle Reggiane e dell’ACT, ma anche partiti e sindacati, banche, is­tituzioni e cooperat­ive. Dal 2021 Istore­co ha in gestione es­clusiva l’organizzaz­ione di eventi pubbl­ici alla Sinagoga di Reggio Emilia.

È la più grande biblioteca genealogica esistente al mondo e raccoglie più di 3 milioni di microfilm provenienti da oltre 110 paesi, 800 mila microfiche, 300 mila volumi e più di 7 milioni di immagini digitali, che corrispondono ad oltre 4 mila km lineari di documentazione.
Il sito riceve oltre 11 milioni di visite giornaliere. La sede principale della biblioteca riceve oltre 2.000 visite al giorno. Nel sito è possibile consultare anche il catalogo dei registri microfilmati.

Dal 2010 è nostro partner nell’organizzazione della Conferenza Internazionale di Genealogia.

XII Conferenza Internazionale di Genealogia

Presidente della Confédération Internationale de Généalogie et d’Héraldique – CIGH e della sua Commissione Premi e Medaglie, dell’International Commission for Orders of Chivalry – ICOC, dell’Istituto Araldico Genealogico Italiano – IAGI, della Federazione delle Associazioni Italiane di Genealogia, Storia di Famiglia, Araldica e Scienze Documentarie – FAIG, Direttore dell’Institut International d’Etudes Généalogiques et d’Histoire des Familles – ICFHS; Vice-Presidente: dell’Academie Internationale de Généalogie – AIG, dell’Instituto Internacional de Genealogía y Heráldica – IIGH, Accademico: dell’Academie Internationale d’Heraldique – AIH, Accademico di merito della Real Academia Matritense de Heráldica y Genealogía – RAMGH.

Nato nel 1964 a Barletta (Italia), Francesco Lotoro è pianista, compositore e direttore d’orchestra oltre ad essere docente di pianoforte presso il Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari. Presso questo stesso istituto ha conseguito il diploma di pianoforte, continuando poi i suoi studi di pianoforte con Kornel Zempleny e Laszlo Almasy presso la “F. Liszt” Music Academy di Budapest, e perfezionandosi con i maestri Viktor Merzhanov, Tamas Vasary e Aldo Ciccolini. Per diversi anni è stato docente di pianoforte presso il Conservatorio “Umberto Giordano” di Foggia. Come compositore è autore, tra l’altro, dell’opera Misha e i Lupi (Misha e i lupi) e della Suite Golà per cantante e orchestra da camera. Ha trascritto varie opere di Johann Sebastian Bach per 2 pianoforti: il “Musikalisches Opfer”, i “Concerti di Brandeburgo”, la “Deutsche Messe” e i 14 “Canoni BWV1087”. Inoltre, ha lavorato alla ricostruzione del “Weihnachtsoratorium” per solisti, coro e pianoforte di Friedrich Nietzsche. È autore di numerosi volumi di musicologia. Nel 1995 ha fondato l’Orchestra Musica Judaica.

Negli ultimi 30 anni, è stato instancabilmente impegnato nel recupero, studio, revisione, archiviazione, esecuzione, registrazione e promozione di migliaia di opere di musica concentrazionaria. Ha recuperato oltre 8.000 partiture – spesso prodotte in una condizione di privazione dei più elementari diritti umani, nei campi di concentramento, sterminio e prigionia civili e militari di tutto il mondo tra il 1933 (apertura della KZ Dachau) al 1953 (morte di Joseph Stalin e amnistia per i prigionieri dei Gulag), cioè dall’ascesa del nazionalsocialismo alla fine dello stalinismo sovietico – 12.500 documenti di produzione musicale nei campi (microfilm, diari, quaderni musicali, registrazioni fonografiche, interviste con musicisti sopravvissuti) e 3000 pubblicazioni universitarie, saggi di musica concentrazionaria e saggi musicali prodotti nei campi. Un archivio unico al mondo creato viaggiando e incontrando ovunque autori e custodi di queste preziose testimonianze d’arte intrise di umanità.

È autore – come pianista, organista, direttore – dell’Enciclopedia in 24 volumi CD KZ Musik (Musikstrasse – ICML), contenente 407 opere scritte in cattività civile e militare durante la seconda guerra mondiale, e dell’Antologia della musica concentrazionaria. Attualmente sta lavorando all’edizione dell’Enciclopedia Thesaurus Musicae Concentrationariae, un’opera monumentale in più volumi dedicata alla musica scritta nei campi di concentramento e a tutti i relativi compositori. Questa immensa eredità artistica e umana che Francesco Lotoro è riuscito a raccogliere, è alla base della Fondazione Istituto di Letteratura Musicale Concentrazionaria, creata nel 2014 dal musicista con un piccolo gruppo di altri soci fondatori a Barletta, la città pugliese dove verrà creata la Cittadella della Musica Concentrazionaria, il più grande hub al mondo dedicato alla musica prodotta nei Campi; un luogo in cui il sogno di Lotoro diventa storia, tesoro artistico, culturale e spirituale di tutti.

Il lavoro svolto finora da Lotoro nel campo della musica concentrazionaria ha suscitato un ampio interesse e riconoscimento a livello internazionale: nel 2013 il Ministero della Cultura francese lo ha nominato Chevalier de l’Ordre des Arts et Lettres, seguito nel 2014 da il titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferito dal presidente italiano Sergio Mattarella. Inoltre, due importanti lavori editoriali sono stati dedicati a Lotoro e alla sua ricerca: il libro “Le Maestro: A la recherche de la musique des camps” dell’autore francese Thomas Saintourens (tradotto in Italia per gli editori piemontesi e nella Repubblica ceca per Volvox), e il film documentario Maestro del regista franco-argentino Alexandre Valenti, una coproduzione italo-francese trasmessa nel 2017 su France 2, France 5, RAI 3, RTVP 2 (Portogallo) e nelle sale cinematografiche di tutto il mondo. Attualmente è impegnato nel progetto 100 VIAGGI ideato da Donatella Altieri, alla ricerca degli ultimi musicisti sopravvissuti e delle loro opere.

Ricercatore per professione, ha conseguito il Dottorato di ricerca a Napoli. La sua ricerca applica modelli statistici per spiegare le differenze tra le nazioni mediterranee come conseguenze di aspetti storico-culturali. Appassionato di genealogia da anni, affianca l’attività di economista alla passione per la storia di famiglia. È socio dell’Istituto Araldico Genealogico Italiano (I.A.G.I) e della Società Napoletana di Storia Patria; ha svolto e tutt’ora svolge ricerche storico-genealogiche in giro per l’Italia e la Francia. Ha pubblicato su alcune delle più importanti riviste scientifiche di settore, come The Genealogist, Connecticut Nutmegger e Journal of Family History.

Contenuto della fisarmonica

Ha iniziato a lavorare per FamilySearch nel 2007 come Instructional Designer per l’area Europa, Medio Oriente e Africa. È stato anche responsabile per i gruppi di assistenza clienti di questa zona.

Ora è Area Manager per l’Europa Meridionale e Capo Verde, dove sta aiutando sempre più persone nella ricerca dei propri antenati e nell’esperienza di inserirli all’interno dell’albero genealogico. Inoltre aiuta gli utenti a comprendere che ognuno può fare qualcosa in merito alla propria storia di famiglia.